Con un tempestivo intervento, le note di Vivaldi, Beethoven e altri inestimabili volumi sono stati salvati dall’acqua alta del 12 novembre 2019. Il presidente Giovanni Giol: “Grazie al loro impegno, nulla è andato perduto”.
Le note tracciate a inchiostro sembravano dissolversi sulla carta bagnata. Le rilegature di sottile spago non tenevano più, le pagine di musica si dividevano alla rinfusa, oppure galleggiavano incollate insieme. Quando il 12 novembre 2019 l’acqua alta si è insinuata nell’archivio del Conservatorio Benedetto Marcello, opere settecentesche di Vivaldi, prime edizioni di Beethoven dell’800, composizioni di Benedetto Marcello, di Domenico Cimarosa e altri preziosi volumi hanno rischiato di andare perduti per sempre.
Sembrava un disastro irrimediabile, ma poi sono arrivati Gli angeli dell’acqua alta: allievi del Conservatorio, studenti provenienti dagli atenei veneziani e di terraferma, coadiuvati da docenti, impiegati e privati cittadini provenienti da ogni dove. Tutti insieme, per salvare uno dei patrimoni inestimabili di Venezia.
“Fin dalle prime ore successive all’inondazione”, racconta il presidente del Conservatorio Giovanni Giol, “i volontari che abbiamo ribattezzato Angeli hanno sfidato le intemperie in condizioni climatiche difficili, spesso a piedi nudi e a rischio della salute. Gli studenti, in particolare, si sono presi cura dei libretti intrisi d’acqua, arieggiandoli, imbustandoli, tamponandoli con la carta assorbente, lavorando per ore senza sosta. Solo grazie alla loro tempestiva e preziosa opera è stato possibile salvare i volumi bagnati. Nulla è andato perduto e possiamo pronosticare con ragionevole sicurezza il completo recupero di ogni pagina”.
Grazie a questo eccezionale impegno teso alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale, VIF ha deciso di assegnare il Premio Cotisso 2020 agli studenti del Conservatorio Benedetto Marcello.