VIF promuove la ricostruzione storica di una vera e propria Quadreria dedicando un intero spazio che andrà ad accogliere opere simbolo del preziosissimo collezionismo della Serenissima. Al termine di questo importante intervento si potranno ammirare capolavori sotto una nuova luce, donando loro nuova vita grazie al filologico allestimento del maestro Pierluigi Pizzi.
La metamorfosi è una delle caratteristiche peculiari di Venezia. Quell’abilità impareggiabile di cambiare natura, pur mantenendo la propria scintilla vitale. Con la loro spinta immateriale – ma potente – a educare, progettare, promuovere e conservare, i musei della nostra città permettono un’immersione nella storia, seguendo lo stretto intreccio fra arte e potere, senso degli affari e ricerca della bellezza, ingegno e conquiste. Perché sono depositari di un glorioso passato, necessario per esaminare il presente e immaginare il futuro. Hanno affrontato trasformazioni e mutamenti, ma non hanno abdicato al loro ruolo: far respirare arte e cultura. Raccontare storie.
È con questo spirito che Venice International Foundation ha voluto contribuire con una donazione alla realizzazione della Nuova Quadreria di Palazzo Ducale, che al termine dell’importante intervento accoglierà capolavori come Il Leone marciano andante di Carpaccio, Venezia riceve da Nettuno i doni del mare di Giambattista Tiepolo, la Pietà di Giovanni Bellini e opere di autori fiamminghi come il Cristo deriso di Quentin Metsys o L’Inferno di Herri met de Bles detto il Civetta.
Ma potremo tornare ad ammirare anche l’Annunciazione del martirio di Santa Caterina di Alessandria, oggi più noto come “il Tintoretto di David Bowie”, entrato nella collezione dell’artista negli anni 80 e acquistato nel 2016 da un collezionista privato.
Opere che acquisteranno nuova vita grazie all’allestimento del maestro architetto e scenografo Pier Luigi Pizzi, che a Palazzo ha già realizzato la presentazione delle statue di Antonio Rizzo, il restyling dell’Armeria e del Museo dell’Opera, l’illuminazione delle sale monumentali del Maggior Consiglio e dello Scrutinio.
Il riallestimento delle sale, il cui attuale assetto risale agli anni 70, farà splendere di bellezza una delle più suggestive enfilade di sale del Palazzo. Un gesto di protezione e rinascita che ci rende orgogliosi.
Il Presidente
Luca Bombassei
Siamo orgogliosi di sostenere il progetto di restauro delle antiche sale della quadreria di Palazzo Ducale, oggetto in questi mesi di un accurato e funzionale riallestimento che permetterà di accogliere da febbraio 2023, oltre ai capolavori del Museo, un nucleo di dipinti concessi in deposito a lungo termine da una collezione privata. Un intervento di cui andiamo molto fieri.
Quando entriamo nella Sala dei Cuoi di Palazzo Ducale, al primo sguardo, ci colpisce il rivestimento in cuoio delle pareti, un vero e proprio universo di forme create a mano libera, probabilmente nel XVII secolo, da artigiani veneziani.
Grazie ai lavori di manutenzione, svolti nel mese di ottobre, si può ora apprezzare la bellezza di questi disegni a rilievo dorati su fondo rosso, così come i riverberi di luce che si riflettono su di essi.
Nella prima fase dell’intervento è stata svolta una valutazione dello stato di conservazione del rivestimento in cuoio delle pareti. I Cuori d’oro infatti necessitavano di un intervento di rimozione dello strato di deposito superficiale mediante pennelli e aspirapolvere. Dopo la pulitura è stato necessario ricostruire e integrare alcune porzioni circoscritte della superficie.