Angela Missoni
vif ambassador

Ambassador

“Venezia va colorata con amore e passione. Come un gioiello prezioso, dalla delicata e impareggiabile bellezza”.

 

Il colore influenza l’anima, disse una volta Vasilij Kandinskij. Per Angela Missoni, erede di un patrimonio iconografico unico al mondo, il colore è una questione di famiglia. Dopo 24 anni alla direzione creativa della Maison fondata nel 1953 dal padre Ottavio e dalla madre Rosita, ha deciso di prendere nuove strade, illuminandole con i colori della creatività e della fantasia che da sempre contraddistinguono la sua personalità.

Appare perfettamente naturale, quindi, che Angela abbia accettato di farsi portavoce della nostra Fondazione, vestendo i panni dell’Ambassador, per raccontare piccole e grandi storie della Serenissima. La Venezia che ha nel cuore è ammantata di ricordi – come sempre – coloratissimi: “Dagli anni 70 a Venezia abbiamo una casa dalla quale vediamo il Ponte dei Sospiri. Papà diceva: questo è il posto più vicino dove si parla la mia lingua. Mamma sta valutando la possibilità di fare una mostra a Venezia a settembre su Ottavio e sui Missoni. Perché Venezia è l’altra nostra città: il mio compagno Bruno Ragazzi ha la madre veneziana. Qui abbiamo tantissimi amici”.

 

A Venezia c’è il Timoteo: “È l’ultimo bùrchio della laguna veneta, 35 metri per otto, l’unico di quel tipo in laguna, Papà l’aveva visto attraccato a Torcello, andando a trovare l’amico Barba Bortoluzzi. Se ne innamorò subito, così lo aveva comprato e restaurato, facendo realizzare anche le vele con i tre ghepardi dello stemma della città di Zara. Il Timoteo, che era la residenza dal pittore Diavolin, divenne negli anni un punto di riferimento del jet-set, specie in occasione dei Festival del Cinema”.

Sei la nostra nuova Ambassador. Come interpreti questo ruolo?

 

“Con la mia visione della vita. Per andare oltre certi muri, Venezia va colorata con amore e passione. La città ha bisogno di sentirsi viva e abitata per davvero: una città capitale di storia, splendore e magnificenza da 1.600 anni non può e non deve diventare un’altra Disneyland. Venezia è come un gioiello prezioso e così va trattata: proteggendo la sua delicata e impareggiabile bellezza”.